tag:blogger.com,1999:blog-4269984458565400087.post3654208169543251895..comments2023-10-12T15:26:26.637+02:00Comments on Pinkafé: La Bambina di DioPinkaféhttp://www.blogger.com/profile/02026112115604433541noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-4269984458565400087.post-81199938486193073892012-08-06T14:38:25.876+02:002012-08-06T14:38:25.876+02:00E' un caso estremo, sì, ma non unico.
Questo ...E' un caso estremo, sì, ma non unico. <br />Questo articolo non vuole trarre conclusioni, né vuole mettere in discussione la legittimità e legalità dell'aborto, qualsiasi sia la motivazione per cui lo si sceglie. <br />La mia riflessione infatti è personale, riguarda il mio stato d'animo di fronte alla storia di Gianna, non all'aborto in sé.<br />Ho condiviso anch'io l'esperienza di una persona a me vicinissima. E' estremamente difficile, e sicuramente non giusto, pensare di poter mettersi nei panni di chi la vive, o giudicare una decisione che è sempre devastante. <br />Personalmente non condivido tutto quello che Gianna afferma nel suo discorso, così come non condivido le posizioni estreme in genere, ma a prescindere da questo, credo che sia una testimonianza che vale la pena di ascoltare. <br /><br />HasminaPinkaféhttps://www.blogger.com/profile/02026112115604433541noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4269984458565400087.post-21442959850932240172012-08-06T10:30:32.780+02:002012-08-06T10:30:32.780+02:00La delicatezza dell'argomento é fuori discussi...La delicatezza dell'argomento é fuori discussione, ma francamente mi sembra un caso talmente estremo (e scaturito da un modo di procedere assurdo e da una legislazione palesemente mal fatta) per cui trarne conclusioni sulla legittimità morale dell'aborto mi pare non condivisibile.<br />Un "aborto" a sette mesi e mezzo non é un aborto e infatti tutte le legislazioni serie (compresa quella italiana) pongono limiti ben piu' bassi. <br />Detto questo, l'aborto in qualunque Paese civile non può che essere legale proprio per un profondo motivo morale, perché la Legge negli Stati moderni si ferma "prima della pelle" del cittadino, per cui non può imporre ad una donna di accettare una gravidanza non voluta. <br />Diversamente, la donna che non vuole proseguire la gravidanza sarebbe obbligata ad accettare una modificazione del suo corpo non volontaria.<br />Questo sarebbe immorale, al pari dell'imposizione di trattamenti sanitari non voluti o della tortura.<br />Ad esempio, sarebbe ben strano non toccare un terrorista anche se gli si potrebbe estorcere una informazione che potrebbe salvare molte vite e poi costringere una donna innocente a proseguire la gravidanza contro la sua volontà!<br />Certamente, il sistema sanitario dovrebbe essere congegnato in modo tale da poter accellerare al massimo la scelta di proseguire la gravidanza o no (mentre in Italia viene fatto di tutto per porre ostacoli, prima di tutto con un uso strumentale, di comodo, dell'"obiezione di coscienza"), anche con la diagnosi precoce.<br />E qui, per dolorosissima esperienza personale vorrei rammentare che quando si parla di aborto non si parla solo di quello "per scelta astratta", ma anche di quello "terapeutico", cioé dovuto a grave malformazione del feto (che é qualcosa di molto piu grave dell'handicap della persona di cui si parla nell'articolo) e quindi all'esigenza di evitare al nascituro una vita orrenda e alla sua famiglia la distruzione di ogni prospettiva di serenità e anzi di vita appena appena decente.Danilonoreply@blogger.com