sabato 2 giugno 2012

2 Giugno 1946, Voto alle Donne

di Faye e Hasmina


Il due di giugno, in Italia, è la Festa delle Repubblica.
Quest'anno, le cerimonie ufficiali che scandiscono la giornata di  festa nazionale, avranno un tono più sobrio, in segno di rispetto per le popolazioni dell'Emilia Romagna, vittime del recente terremoto.
Scuole e uffici rimarranno comunque chiusi, e manifestazioni si terranno in tutto il territorio, mentre dal mondo arriveranno al Presidente della Repubblica gli auguri degli altri governanti.

La “Festa della Repubblica”, segna la nascita della forma di governo scelta dal popolo italiano il due e tre giugno 1946, quando con referendum istituzionale indetto a suffragio universale, gli italiani e le italiane furono chiamati alle urne per scegliere fra Monarchia e Repubblica.
Suffragio universale: perché, per la prima vota le donne poterono far conoscere e sentire il proprio peso politico.
La decisione di ammettere al voto la popolazione femminile, fu frutto di una gestazione lunga e difficile, anche se il vento di novità che soffiava dall’America già dal 1920 era destinato a portare i suoi frutti.

La Seconda guerra mondiale aveva forzosamente rallentato questo processo ma, nello stesso tempo, aveva portato ancora di più alla ribalta figure femminili politicamente e socialmente impegnate. La resistenza si era avvalsa di donne generose e intelligenti che avevano fornito un contributo insostituibile alle organizzazioni partigiane: staffette, informatrici, addette stampa o infermiere, organizzavano e tenevano spesso le fila dietro le quinte. E talvolta, erano in prima linea come combattenti.
Eppure, il riconoscimento del voto alle donne dovette attendere: appoggiato e caldeggiato dalle voci della cultura, e dai maggiori partiti politici dell’epoca (DC e PCI) divenne una realtà soltanto con il Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 23 del 1° febbraio 1945.

In esso, “Umberto di Savoia, Principe di Piemonte, Luogotenente Generale del Regno”, promulgava, all’art. 1

“Il diritto di voto è esteso alle donne che si trovino nelle condizioni previste dagli articoli 1 e 2 del testo unico della legge elettorale politica, approvato con R. decreto 2 settembre 1919 n. 1495.”

A seguito di questo le donne fecero quindi la prima apparizione storica nelle elezioni amministrative che si tennero fra marzo e aprile del 1946.
Sarà tuttavia proprio il 2 giugno 1946 a rappresentare il “debutto” femminile in politica: milioni di donne italiane affermarono la loro identità, fecero sentire il loro parere, difesero le proprie idee.
E la Repubblica Italiana, per la prima volta, si è colorata di rosa….


Testimonianze e racconti del contributo femminile alla Guerra, li troviamo nei romanzi "Le Compagne" di Guido Gerosa, pubblicato nel 1979, e nel famoso "L'Agnese va a morire" di Renata Viganò, pubblicato nel 1949. Quest'ultimo di ispirazione autobiografica, dato che l'autrice fu, insieme al marito, un'attivista della resistenza.

L'Agnese va a morire

è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, nelle valli di Comacchio, nel periodo antecedente la liberazione dell'Italia. Agnese, la protagonista, è una lavandaia di mezza età che dopo la morte del marito, catturato e deportato dai nazisti, decide di collaborare con i partigiani assumendo il ruolo di staffetta.

Tradotto in tredici lingue, il romanzo valse alla Viganò il Premio Viareggio nel 1949. Ebbe anche una trasposizione cinematografica nel 1976 per la regia di Giuliano Montaldo, dove il ruolo di Agnese venne interpretato da Ingrid Thulin.

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...