Il Rifugio Rosetta Pedrotti può essere scelto come base di appoggio per alcune escursioni in quota, che potrete facilmente pianificare con la solita cartina topografica e qualche buon consiglio del gestore. Qui mi limiterò ad indicarvi la via normale alla Cima della Vezzana che, pur essendo la più alta di tutto il gruppo (mt. 3.192), non richiede esperienze alpinistiche. L’escursione richiede comunque un buon allenamento e piede fermo, dal momento che l’impresa impegnerà tutta la giornata (circa 6 ore, fra andata e ritorno) e si incontreranno passaggi su roccette di primo grado ed anche alcuni nevai, ove potrebbe essere utile una piccozza.
Dal Rifugio Rosetta Pedrotti si percorre l’itinerario già descritto del sentiero 716 che, passando per Passo Bettega, porta in Val dei Cantoni; in alternativa si può accedere alla Val dei Cantoni per il sentiero 703, che è incluso nell’Alta Via N.2. Risalite tutta la Val dei Cantoni fino ai 2.925 metri di Passo del Travignolo dal quale, piegando a destra, proseguirete alternernando ripidi ghiaioni, nevai, roccette e creste. L’orientamento sarà facilitato dagli ometti di sasso e la salita alla vetta non richiederà più di un’ora. Il ritorno al Rifugio potrà avvenire per lo stesso itinerario della salita.
A questo punto è arrivato il momento di dedicare alcune parole al fantastico Parco Naturale di Paneveggio – Pale di San Martino.
Il parco protegge una vasta zona montana, ben 197 km2, principalmente compresa nella provincia autonoma di Trento. La zona protetta include tutto il gruppo dolomitico delle Pale di San Martino e la zona orientale del massiccio del Lagorai, oltre diverse valli del Primiero (ad esempio la Val Canali) e della zona di Passo Rolle (ad esempio la Val Venegia ed il bacino del torrente Travignolo). Una delle zone più importanti del parco è la Foresta di Paneveggio, che interessa i comuni di Predazzo (Val di Fiemme), Tonadico e Siror (Val di Primiero).
La foresta è famosa per gli imponenti abeti rossi, molti dei quali, centenari, superano facilmente i trenta metri di altezza. Vi consigliamo di vivere alcune giornate in piena natura, all’interno del parco. Potete iniziare dal centro visita situato a Paneveggio, che oltre ad informarvi dei segreti naturalistici del parco (fauna, flora), costituisce un comodo punto di accesso alla foresta sopra descritta.
Un’altra escursione, che permette di accedere comodamente all’interno del parco, è quella che, partendo da Passo Rolle, conduce ai Laghi del Colbricon (mt 1.922) e, proseguendo oltre, raggiunge San Martino. Si tratta di una passeggiata di circa 2,5 ore, che vi ripagherà con stupende viste sulle Pale e con allettanti tipici menù di montagna, da gustare nelle soste che vi concederete (solo a titolo di esempio, segnaliamo il Rifugio Colbricon ed il Rifugio Malga Ces).
Finora abbiamo parlato solo della parte Nord-ovest delle Pale di San Martino e della zona che gravita intorno a Passo Rolle. Molte altre informazioni potrebbero essere fornite ma, data la bellezza della zona, è mia intenzione dedicare un secondo articolo alla parte Sud-ovest del gruppo, nel quale troverete indicazioni per accedere alle montagne più amate da Dino Buzzati, il grande scrittore bellunese che amò le Dolomiti forse più degli stessi romanzi che lo hanno reso famoso.
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