sabato 9 marzo 2013

Nel Micromondo di Michael Crichton

di Hasmina



 

 
Honolulu, Hawaii.
In un buio stabile di periferia, ufficio di un piccolo avvocato del luogo, regna il silenzio. Tutto sembra in ordine. Se non fosse per tre cadaveri stesi sul pavimento. Sul loro corpo non ci sono segni di lotta, solo dei tagli piccolissimi ma profondi e letali. L'unico indizio trovato sul luogo del delitto è un minuscolo robot, quasi invisibile all'occhio umano, dotato di lame affilatissime. La polizia brancola nel buio. Quello che tutti ignorano è che la Nanigen Micro-Technologies, una società che si occupa di microtecnologie mediche, nella foresta hawaiana nasconde una base segreta, dove mette alla prova apparecchiature finora ignote alla comunità scientifica. Qui è in corso un'operazione rivoluzionaria dai finanziamenti occulti, tesa a studiare le infinite forme di vita di cui brulica il sottobosco per sfruttarne le risorse a scopo medicinale. I dirigenti della Nanigen sono pronti a uccidere chiunque metta i bastoni tra le ruote a questo investimento miliardario. Ma per i loro laboratori hanno bisogno di reclutare nuovi, ignari scienziati: un gruppo di dottorandi dell'università di Harvard capitanati da Peter Jansen, esperto di veleni, e Karen King, aracnologa. I sette giovani, una volta approdati alle Hawaii, si trovano catapultati di persona in un pericolosissimo esperimento scientifico, e costretti a fronteggiare una natura sorprendentemente ostile e sconosciuta.


"La prima volta che lessi il manoscritto inconcluso di Michael Crichton, potevo praticamente sentire la sua eccitazione riempire le pagine. Stava scrivendo al massimo della sua abilità, con un grande senso dell'avventura, nell'esplorare un mondo misterioso e quasi inimmaginabile, il micromondo. Il mondo naturale delle creature piccolissime. Micro mostri, micro bellezza, e suspense al cardiopalma."  -- Richard Preston


Ci ha affascinati col miracolo della genetica di Jurassic Park, guidati alla scoperta delle miniere di Salomone in Congo, portati indietro nel tempo con Timeline, immersi nell'avventura dei caraibi del XVII secolo, ed ora, rimanendo fedele alla sua vena avventuroso/fantascientifica,  Michael Crichton, che personalmente cosidero uno degli autori più eclettici e visionari, quasi premonitori del futuro, come Jules Verne molto tempo primia, ci apre le porte di un mondo invisibile, ignorato e pressoché sconosciuto, ma proprio per questo pericoloso e letale, in Micro.
Lasciato incompiuto alla sua morte, avvenuta nel 2008, Micro è stato completato dallo scrittore Richard Preston. Un'eredità eccitante ma allo stesso tempo immagino onerosa, perché avrebbe dovuto far rivivere una genialità unica nel suo genere, e dare un senso di continuità al lavoro già fatto. Chi è rimasto incantato da Jurassic Park o da Timeline, non può non ritrovare in questo ultimo romanzo la ricchezza creativa di Cricthon, ma allo stesso tempo si sente che manca qualcosa, e si sente la presenza di una mano diversa.


Quante volte ci capita di rivolgere un pensiero a quello che sta sotto i nostri piedi? a quell'universo laborioso e invisibile che pullula di vita, di organismi, animali piccolissimi? In realtà, è come se non esistesse, talmente al di fuori della nostra portata, della nostra attenzione... E in quelle poche occasioni in cui ci ritroviamo ad osservare distrattamente la corazza color petrolio di uno scarabeo, o l'effimera eleganza di una tela di ragno, oppure una fila di comuni formiche, non li vediamo per i predatori letali che realmente sono nel loro mondo, il micromondo, appunto.
Immaginatevi per un attimo di venire miniaturizzati ad un'altezza di pochi millimetri, e di essere abbandonati nella foresta pluviale delle Hawaii, in una dimensione dove le formiche operaie sono grandi e feroci come grossi pitbull, e possono tranciare il corpo di un umano con un solo colpo delle mandibole, dove coleotteri, vespe, ragni, mosche, larve sono in agguato dietro ogni gigantesca foglia, ciascuno di essi dotato di forza e di "armi" biologiche contro cui non avete protezione... dove le distanze sono insormontabili, i rivoli di pioggia enormi fiumi in piena che spazzano ogni cosa... Un mondo sconosciuto e letale come potrebbe essere una foresta del Giurassico, e dove l'unica cosa che può tenervi in vita è la vostra abilità, la vostra resistenza, e le vostre conoscenze.
Ma oltre ad esplorare il micromondo naturale - in tutti i libri di Crichton la natura è bellissima, ma anche e inevitabilmente letale e ingovernabile - Micro ci mostra l'utilizzo di una tecnologia sofisticatissima, che se da un lato permetterebbe di esplorare, studiare e conoscere cose a noi ancora sconosciute, dall'altro rappresenta il peggiore degli incubi, perché dove si ferma la natura, iniziano la tecnologia ed i robot ispirati ad essa, il cui unico scopo è il denaro e il potere. E chi potrebbe mai fermare qualcuno con un esercito di microrobot in grado di uccidere rapidamente, silenziosamente, e in modo totalmente invisibile?


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