La parafrasi del titolo della celebre opera di Artaud non vuole certo essere irriverente, ma sottolineare il particolare rapporto esistente fra la realtà storica (o semplicemente "Storia"), e il suo riflesso nei libri di historical fiction.
Il risultato è a volte deformato e piegato dalle necessità della narrazione, proprio come se la Storia si specchiasse in una lastra concava o convessa: l’immagine, anche se imperfetta, consente tuttavia al lettore di calarsi immediatamente in un determinato periodo, vivendo in modo partecipe gli avvenimenti dell’epoca.
I romanzi di historical fiction, soprattutto se realizzati da autori che curano con particolare attenzione lo studio delle fonti e la ricostruzione minuziosa degli accadimenti di sfondo alla narrazione fantastica, hanno quindi il grande pregio di avvicinare i lettori a pagine forse meno note o conosciute della Storia, ma non per questo meno interessanti.
Prendiamo ad esempio i due romanzi che Pinkafé propone nel suo “special” dedicato al genere.
“La Sposa Spagnola” dell’eccellente Kathleen McGregor è ambientato nell’ultima parte del XVII secolo, in una scena fisicamente e temporalmente molto lontana da noi. La ricostruzione della presa di Panama ad opera dei corsari di Morgan non è sicuramente un avvenimento noto ai più e forse qualcuno, prima di acquistare il libro, si sarà interrogato sull’opportunità di leggere una romanzo che magari gli era stato proposto banalmente come un racconto di pirati o, tutt’al più, d’avventura.
Invece, al di là dell’emozione per la storia d’amore coinvolgente e appassionata, al di là persino dell’avidità con la quale avrà seguito le traversie di John e Soledad in un paesaggio da favola e da incubo, il lettore, giunto all’ultima pagina, si troverà ad aver assorbito un frammento importante di Storia.
Così, più di qualcuno sentirà il desiderio di approfondire l’argomento e, non limitandosi ad aspettare il successivo capitolo della saga dedicata dalla McGregor ai pirati del Mar dei Caraibi, si documenterà su Henry Morgan e i suoi filibustieri… La Storia sarà soddisfatta e ringrazierà la Letteratura.
La stessa cosa accadrà probabilmente con il secondo romanzo che Pinkafé sarà lieto di presentare fra poco: “La Notte del Vento e delle Rose” di Anna Bulgaris.
Il libro, opera di un’autrice che ha pubblicato con successo racconti erotici, esordisce alla grande nell’historical fiction esaminando due realtà geograficamente e socialmente molto lontane, Inghilterra e Regno di Napoli, nell’attimo particolare in cui esse furono avvicinate dalla Storia.
L’amore di Christian e Julia, iniziato nelle fredde acque britanniche, fiorisce come le rose sotto il caldo sole partenopeo, sullo sfondo della tragica fine della Repubblica Napoletana.
I personaggi indimenticabili di Eleonora Pimentel, di Luisa Sanfelice, dell’Ammiraglio Caracciolo, anche se appena delineati, si stagliano come figure di martiri “puri” in contrapposizione alle macchinazioni e agli intrighi politici orditi dai sovrani borbonici da una parte e da Horatio Nelson dall’altra, il “grande burattinaio”, affiancato dall’amante lady Emma Hamilton.
Un racconto che progredisce sul filo delle emozioni, della disperazione, del dolore dei protagonisti. Solo il vento che proviene dal mare riesce a purificare l’aria dall’odore della violenza, restituendo alla città di Napoli la sua magica atmosfera.
La Storia e il suo Doppio c’insegnano, in fondo, una grande lezione.
Niente è più fantastico, incredibile e meraviglioso della vita vera.
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