domenica 2 settembre 2012

Speciale Historical Fiction

di Faye

“Romanzi storici”  o semplicemente “Storia”.
In ogni libreria, in ogni biblioteca, una o più sezioni sono dedicate alle opere della narrativa ambientate in un’epoca passata, capaci di far rivivere ai lettori antiche atmosfere, trasportandoli in un tempo lontano.
Spesso, sotto l’unica grande cornice della Storia, sono però raggruppate opere molto diverse fra loro: dalle biografie che attengono maggiormente alla saggistica o a quelle più o meno romanzate, si passa ai classici della letteratura ottocentesca, alla declinazione avventurosa,  a quella fantastica o alternativa, alla sentimentale con sfumature romance.
Per questo,  non è raro trovare affiancate, ad esempio,  l’ultima, documentatissima opera sulla vita di Alessandro Magno e la fortunata serie dedicata da  Colleen McCullough ai Signori di Roma, oppure, avvicinati ahimè dalla stessa iniziale, i capolavori di Emilio Salgari e Walter Scott.

Senza addentrarci nell’esame delle molteplici sfumature che possono essere inquadrate, a vario titolo, sotto questa definizione, il nostro “speciale” è dedicato in particolare alle opere di “Historical fiction”.
La scelta del termine inglese (peraltro d’immediata comprensione) è motivata dal fatto che i lettori di lingua anglosassone sono gli ammiratori più entusiasti di questo genere.
Nonostante infatti anche in Italia vi siano molti appassionati, l’apprezzamento nostrano è, per esempio, ben lontano da quello dimostrato dai lettori  britannici; è sufficiente entrare in qualunque libreria del Regno Unito per verificare di persona la quantità e la qualità dei testi di historical fiction che, spesso, non sono neppure relegati nel settore "storici" ma presentati orgogliosamente come i titoli di maggior successo.
È inglese infatti Elizabeth Chadwick, autrice di venti bestsellers tradotti in sedici lingue e universalmente considerata una delle migliori scrittrici del genere, che ha raggiunto il cuore degli appassionati di storia medievale con  La stirpe del leone  e Il leone scarlatto, dedicati all’indimenticabile William Marshal, Conte di  Pembroke e Reggente d’Inghilterra.   Per non parlare delle migliaia di cuori infranti con Il primo cavaliere,  la splendida rivisitazione della leggenda arturiana portata sui grandi schermi da Sean Connery e Richard Gere.


Come si può definire, correttamente, un’opera di historical fiction?
Essenzialmente, si tratta di una storia del passato. L’ambientazione e l’evento narrato non sono però fantastici ma  tratti dalla storia e la maggior parte dei personaggi  sono realmente vissuti.
Lo scrittore, pur godendo di una certa “licenza” , cioè della possibilità di alterare un poco a suo modo alcuni fatti, è impegnato ad attenersi  con buona approssimazione alla “realtà storica”, ovvero documentata e certa, dell’epoca. Stravolgimenti eccessivi, infatti, farebbero slittare l’opera in altre categorie, quali ad esempio quella della fanta-storia o storia alternativa.

Chi è uno scrittore di historical fiction?
Sicuramente un appassionato di storia e di costumi del passato, un ricercatore paziente che dedica ai suoi libri lunghi studi approfonditi. La precisione nei dettagli, la ricerca e le fonti documentali, diventano tanto più importanti  quanto più lo scrittore desidera fornire un affresco  fedele dell’epoca o del personaggio storico narrato.
È una sorpresa, a questo punto, scoprire che fra gli autori più apprezzati di questo genere, molti siano donne? O non è forse una conseguenza piuttosto naturale?

Incuriositi da questo interrogativo, abbiamo pensato d’intervistare per voi due scrittrici, due donne diverse per formazione e cultura, perché, attraverso le loro opere e i loro punti di vista, possano disegnare per i lettori di Pinkafé un grande affresco di questo emozionante, avventuroso, commovente, genere letterario.
In una parola, il Meraviglioso Mondo della Historical Fiction.

Seguiteci nei prossimi giorni per conoscere più da vicino:


I “Pirati” di Kathleen McGregor : storia, avventura ed emozioni, nel fantastico Mar dei Caraibi

Il “Regno di Napoli” di Anna Bulgaris: una rivelazione italiana e  il fascino potente dei sentimenti profondi.

4 commenti:

lullibi ha detto...

Bello questo post, siccome non conosco molti autori di Historical Fiction, potreste citarne anche altri?
Grazie
Lucia

emal ha detto...

Brava Lulli, mi hai tolto le parole di bocca! Questo bell'articolo suscita molte richieste di approfondimenti: complimenti all'autrice!

Pinkafé ha detto...

Grazie Lulli e Emal per i vostri complimenti!

Premetto che il termine Historical fiction si può estendere a tutte le forme di fruizione di un’opera ambientata in un contesto storico, che sia essa teatrale, radiotelevisiva, cinematografica o altro.
Le opere letterarie che interessano il nostro speciale, partecipano a un filone della narrativa che risale a quello dei “romanzi storici”, la cui nascita si fa risalire a parecchi secoli prima di Cristo (es.: la storia di Sinhue, l’egiziano).
Il movimento romantico del XIX° secolo diede sviluppo e crescita a questo genere letterario e Sir Walter Scott con i suoi romanzi Waverley, (1814), Rob Roy ( 1817) e Ivanhoe (1820), è considerato il fondatore del “romanzo storico” contemporaneo. Grandissimi autori dell’epoca - Hugo, Tolstoj, Stevenson, Dickens e Dumas per citarne alcuni - hanno realizzato capolavori che oggi sono considerati “classici”.
Il genere si è poi evoluto, dando luogo a molte correnti, a seconda dell’elemento predominante (di qui il nostro sondaggio): per historical mystery, ricordo ad esempio Conand Doyle e il suo Sherlock Holmes, per historical romance Via col vento della Mitchell, per l’adventure Sandokan di Emilio Salgari.
Più recentemente, oltre alle citate Colleen McCullogh, Elizabeth Chadwick, Kate McGregor e Anna Bulgaris, ricordo a titolo indicativo e certamente non esaustivo:

Eleanor Hibbert, nota anche con gli pseudonimi di Victoria Holt e Philippa Carr;
Philippa Gregory, periodo elisabettiano inglese
Gillian Bradshaw, dall’antico Egitto al ciclo arturiano
John Jakes, autore del best seller Nord e Sud
Jeanne Kalogridis, per il recente “La lettrice di tarocchi”
Jack Whyte e le sue “Cronache di Camelot”

Spero di aver risposto alle vostre domande. Grazie ancora e a presto

Faye

Pupottina ha detto...

non ho letto nessuno dei due, ma apprezzo molto il genere storico romance e fiction

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