mercoledì 5 settembre 2012

Kathleen, la Signora dei Pirati

di Faye


Conoscere personalmente Kathleen (Kate) McGregor durante la presentazione di uno dei suoi libri, attraverso il suo sito web (http://www.kathleenmcgregor.com/), o ad un evento letterario, si rivela davvero una piacevolissima sorpresa.

Non solo perché l’autrice è una giovane e deliziosa signora italiana, o per il tratto garbato ed elegante che la contraddistingue.
Quello che colpisce di Kathleen, non appena la conversazione vira sulle sue opere, è la ricchezza inesauribile della fantasia, unita ad un grande rispetto per la storia e ad una profonda conoscenza del mondo avventuroso che è all’origine dei suoi romanzi.

La “Saga del Mar dei Caraibi” è un affresco storico di vastissime proporzioni, all’interno del quale ogni singola declinazione del romanzo sembra trovare la sua perfetta collocazione, avvincendo e incatenando i lettori dalla prima all’ultima pagina di ogni libro.
In occasione dell’uscita de “La Sposa Spagnola” a cura di Leggereditore, Pinkafé è orgoglioso di intervistare per i suoi lettori Kate McGregor , affascinante “voce italiana” dell’historical fiction.


Benvenuta a Pinkafé, Kathleen.
Ti abbiamo definito “La Signora dei Pirati”, prendendo in prestito il titolo del tuo libro “Corinna, la Regina dei Mari”, nuovamente riproposto da Leggereditore alla fine del 2011.

Corinna è il primo volume di una saga avvincente che ti ha guadagnato, a pieno titolo, l’appellativo di Wilbur Smith italiana. Vuoi ricordare ai nostri lettori come è composta questa serie affascinante, e come “La sposa spagnola” s’inserisce nella saga?

Grazie, è un piacere essere vostra ospite!
La Saga Mar dei Caraibi, che prende il nome dall’ambientazione di tutti i suoi romanzi, appunto il mar dei Caraibi della seconda metà del XVII secolo, si compone al momento di una trilogia, uno spinoff e un racconto breve.
Della trilogia fanno parte i romanzi Corinna.La Regina dei Mari, Cuore Pirata e L’Irlandese. Questi libri sono strettamente collegati tra loro, non solo attraverso la presenza ricorrente dei personaggi, ma soprattutto dalle vicende che intrecciano le loro vite, e si sviluppano in un arco di tempo che va dal 1662 al 1674.
Lo spinoff La Sposa Spagnola, ambientato durante e nei mesi immediatamente successivi la presa di Panama da parte di Henry Morgan, si inserisce in ordine temporale tra Corinna e Cuore Pirata. Non è collegato alla trilogia, dato che si sviluppa in modo indipendente e i fatti che lo riguardano non hanno nulla a che vedere con le storie che invece accomunano i libri della trilogia. Tuttavia è consigliabile leggerlo dopo Corinna, dato che il protagonista vi è qui ampiamente introdotto.
Il racconto breve è dedicato al personaggio di Pablo, a me molto caro. Il ragazzino spagnolo comprimario de L’Irlandese, che ritroviamo undici anni dopo averlo lasciato alla fine appunto di questo romanzo.


Protagonisti di questo nuovo capitolo sono John McFee, il pirata meticcio dagli occhi d’argento, e Soledad, una splendida giovane donna spagnola, forgiata da una vita durissima. Puoi parlarci di questa coppia che farà battere il cuore dei tuoi lettori lungo tutte le oltre cinquecento pagine del romanzo?

Accade a volte, che si abbia per le mani un personaggio talmente forte e complesso da sentirsi inadeguate a renderlo in quella che è la sua vera essenza. Questo è quello che è accaduto a me con John McFee. In realtà, la storia di John e di Soledad, l’avevo già abbozzata alla conclusione di Corinna, momento peraltro in cui si inserisce in ordine temporale. Le circostanze, il momento storico, l’atmosfera, la trama... era tutto nella mia testa, ma non mi sentivo abbastanza matura come scrittrice, per poter rendere giustizia alla potenza e alla complessità di questo personaggio e della sua storia. Questo è il motivo, mi perdoneranno le mie lettrici, per cui sono passati così tanti anni prima che finalmente vedesse la luce. Chi ha letto nel frattempo tutti e tre i precedenti romanzi, può rendersi conto di prima mano dell’evoluzione personale che mi ha portata da Dorian, a Walter, a Gavin... e infine a John.

Ho più volte affermato che la figura di John è quanto di più lontano dall’idea di eroe romantico idealizzata, e quanto di più vicino a quella che era la realtà della filibusta e della pirateria. E’ selvaggio, spietato, crudo, istintivo, imprevedibile come può esserlo un predatore, con un codice personale che di fatto rappresenta l’unica linea di separazione tra il suo essere uomo e il suo essere animale. La grande incognita era rappresentata dalla sua controparte femminile.
Dato che ho sempre visto John come un uomo con una parte animale e istintiva molto forte, mi sono affidata proprio a quell’istinto e a quei meccanismi di dominio e inibizione che vigono nelle relazioni tra predatori. Al contrario di John, le cui azioni coincidono sempre con le intenzioni, a volte precedendo addirittura l’elaborazione mentale, Soledad si muove nei mezzi toni, ha un’interiorità profonda, dominata dalla paura, che la fa reagire a quello che le accade attorno su due piani differenti, mettendo in conflitto pensiero e azione al punto da lasciare, talvolta, come unica difesa la menzogna.
Il rapporto tra John e Soledad tocca corde che vanno al di là della loro stessa volontà o consapevolezza, in modi che spesso hanno sorpreso anche me, per la loro intensità e indissolubilità.


Corinna e Soledad: due donne profondamente diverse tra loro, così come è diversa la loro struttura fisica. Più rigida e ribelle l’una, più (apparentemente) morbida e cedevole l’altra. Eppure, entrambe sono coraggiose e appassionate, in grado di resistere a prove durissime. Vuoi parlarci delle eroine dei tuoi libri?

Hai colto perfettamente nel segno. Le eroine dei miei libri, da Corinna a Soledad, sono donne molto diverse, per carattere, per formazione e esperienze di vita, ma sono tutte accomunate dal coraggio, che ognuna vive e dimostra in modo diverso, nel caso di Soledad, combattendo giorno per giorno la propria battaglia personale contro la paura e affrontando le continue prove che il destino le riserva con incrollabile volontà di sopravvivere.

Credo, che nessuna descrizione potrebbe renderle più giustizia, di quelle offerte da John, quando di lei pensa: Era nel suo carattere, si sarebbe piegata, sempre, ma non si sarebbe mai spezzata, e da Tiwanèe: Nessuno, guardandola, avrebbe detto che sotto quell’aspetto vulnerabile e quel carattere dolce e remissivo, vi fosse in realtà una fibra forte come l’acciaio temperato.

All’inizio del romanzo, ho voluto porre alle mie lettrici una domanda, la stessa che mi sono posta io, quando è stato il momento di iniziare a scrivere questa storia: Cosa fareste... se l’unico uomo in grado di tenervi in vita vi terrorizzasse? Io credo che Soledad l'abbia ampiamente e esaurientemente mostrato.


È facile immaginare quanto lavoro abbia richiesto la ricostruzione storica e geografica alla base dei tuoi romanzi; pure non c’è mai nozionismo in essi e le avventure dei tuoi pirati sembrano scivolare all’interno della cornice storica senza alcuno sforzo. È l’avvenimento reale che genera i tuoi racconti o è la fantasia che ha trovato il perfetto periodo in cui svilupparsi?

Probabilmente è una combinazione di entrambe le cose. Essendo appassionata di avventure sul mare e di corsari, è stato fin dall’inizio naturale per me calare i miei primi personaggi storici in quel tempo e in quella realtà. Una volta ricreato il mondo al quale essi appartengono, inevitabilmente si stabilisce una linea temporale alternativa, che spinge a continuare ad esplorarla. La seconda metà del seicento è un periodo storico affascinante, è conosciuto come l’epoca d’oro della Filibusta, che negli anni 60-70 raggiunge il suo apice, ma è anche un periodo di grandi cambiamenti, durante il quale la pirateria di corsa si avvia verso il declino, lasciando a poco a poco il passo a quella che sarà la vera pirateria fuorilegge del XVIII secolo, quella di John Rackham e Bartholomew Roberts, e dei Jolly Rogers . E in una realtà così densa di personaggi e avvenimenti storici, diventa ad un certo punto inevitabile trovarsi in mezzo ad essi. E con “in mezzo ad essi” intendo proprio là, sul campo di battaglia in quel preciso istante, tra gli uomini che la storia l’hanno creata, non per raccontarla ma per riviverla, e reinterpretarla, attraverso gli occhi e le esperienze dei personaggi di fantasia.


La “Sposa Spagnola” è l’intreccio di  feroci passioni, tragici avvenimenti reali ed una meravigliosa storia d’amore. Come sei riuscita a equilibrare elementi così diversi?

In questo caso, devo ammettere che buona parte del merito va riconosciuta ai personaggi, che mi hanno trainata invece di seguirmi. A John, con la sua indole da selvaggio, che a malapena riuscivo a contenere, e a Soledad, che fino all’ultimo non si è mai veramente svelata ai miei occhi, facendo di ogni pagina ed ogni emozione una scoperta. Credo che tutto stia nell'entrare nella loro testa e nella loro anima, nel calarsi interamente nella storia, sentendo, vedendo e vivendo ogni cosa mentre la si scrive.


Come proseguirà la “Saga”? Quali saranno i prossimi libri?

Le possibilità e le diramazioni a questo punto sono diverse. Al momento sto lavorando sul secondo spinoff, ambientato in ordine temporale dopo L’Irlandese. Una storia avventurosa che mi porterà a solcare i mari del sud, sulla rotta delle balene, tra isole incantate e isole fantasma, alla ricerca di un leggendario tesoro. I protagonisti, un uomo sanguigno e passionale, che le lettrici hanno già avuto modo di conoscere, e una donna fuori del comune, indomabile e selvaggia, che gli darà non poco filo da torcere.


Ci sono altri progetti stanno interessando la tua fantasia? Quali altri orizzonti esplorerai?

Progetti ne ho moltissimi. Non ho certamente rinunciato all’urban fantasy, ma di questo ve ne parlerò un’altra volta. ;)


Ringraziamo Kate che, ancora una volta, ha fatto sognare i suoi lettori e tutti gli appassionati di historical fiction.

7 commenti:

Marty ha detto...

Che onore e piacere avere Kathleen McGregor sul nostro Pinkafé! Devo assolutamente approfittarne per farle i miei complimenti per La sposa spagnola: ho adorato questo romanzo! Sono rimasta profondamente impressionata dalla resa selvaggia e istintiva di John, e conoscerlo è stato come addentrarmi nelle mille gradazioni di un mistero che si svela piano piano, con il suo dolore e la sua rivalsa. Bellissima Soledad! E' sempre una gioia per me leggere di una figura femminile figlia del suo tempo.
Grazie di cuore per la loro travolgente storia... però io adesso sono impaziente di leggere di James e di De Chaville! Perché arriveranno anche le loro storie, vero? Io almeno lo spero! :-)

Pinkafé ha detto...

Finalmente le mie manine hanno potuto impossessasi della sposa spagnola! Non vedevo l'ora di leggerlo e nemmeno le bombe mi impediranno di farlo!
Grazie a Kathleen McGregor che ci regala delle storie e dei personaggi inimitabili, il suo John mai è stato più atteso. Lui mi piace proprio perchè è vero, coerente con se stesso ma soprattutto selvaggio quanto basta!
Andreina

Anonimo ha detto...

In libreria, mi sono fermata nella sezione "Narrativa rosa". Fra un libro della Kleypas e uno della Parker, c'era La Sposa spagnola. Non avevo mai letto nulla di questa autrice. Incuriosita dalle dimensioni, ho letto la trama e mi sono domandata: che ci fa qui un libro come questo? Perché non l'hanno messo fra le novità o i libri d'avventura? Così l'ho comprato, per verificare se avessi ragione io o la libreria.
Il libro è davvero scritto bene ed è un vero romanzo d'avventura che meriterebbe i primi posti fra quelli della sua categoria (1 punto per me). E' anche una grande storia d'amore; e allora la domanda è: quando entrano in gioco i sentimenti, diventa automaticamente un libro dedicato esclusivmente alle donne?
Se Hugo, Maupassant, Charlotte e Emily Bronte avessero pubblicato oggi, I miserabili, Bel Ami, Jane Eyre o Cime tempestose sarebbero stati giudicati "romanzi rosa"?
KMG sarebbe stata in buona compagnia, e se lo sarebbe meritato.
Lucia

Anonimo ha detto...

Che piacere ospitare Kathleen!Anche io ho letto la Sposa Spagnola e sono rimasta conquistata da John, ma non solo. E' un romanzo che regala tanto e non solo in termini di sentimenti. C'e' una cosa che mi ha colpito particolarmente ed è Soledad. Kathleen è stata bravissima, perchè non era compito facile trovare una protagonista in grado di stare al fianco di un personaggio così carismatico come John, eppure nonostante tutto, lei non sfigura nè viene svilita dalla personalità dirompente di McFee.Anzi, adesso quasi quasi riprendo in mano il libro e mi vado a rileggere qualche passo, ad esempio quello in cui......Ops!
Bravissima Kathleen
Elnora

Pinkafé ha detto...

Cara Lucia,
hai spolverato un argomentone che meriterebbe davvero un posto tutto suo.
Sono d'accordissimo con te riguardo ai contenuti di questo libro,del resto l'appellativo della Wilbur Smith italiana da qualche parte dovrà arrivare ;-)ed è meritatissimo a mio avviso. A me viene da pensare che ci siano meccanismi e dinamiche in una libreria magari difficili da capire per una persona esterna,a me poi è spesso capitato di trovare addetti con la faccia della mucca quando vede passare il treno nel momento che snocciolavo loro un titolo di un libro, capisco del resto che uno non può leggere tutto di tutto. Però è successo anche il contrario, cioè mi è capitato un addetto competente e cordiale. Detto questo, sono contenta che anche tu abbia apprezzato questa autrice. Continua a seguirci perchè lo speciale è ancora gli inizi.

A presto,
Astasia

Kathleen McGregor ha detto...

Innanzitutto vorrei ringraziare la redazione di Pinkafé, e congratularmi per questa splendida cornice che mi ospita, sono davvero onorata e entusiasta di partecipare a questo "viaggio speciale" nel mondo de La Sposa Spagnola.

Mi emoziona sempre tantissimo parlare dei miei personaggi con le mie lettrici, e quando mi rendo conto che sono stati davvero capiti, che i loro sentimenti, le loro emozioni, i loro drammi sono arrivati al lettore così come io stessa li ho provati, è per me una grande felicità.

Grazie a tutte per le vostre bellissime parole e per i complimenti, vedo con gioia che John e Soledad si sono divisi equamente i vostri cuori.

Cara Marty, Omar e James stanno chiedendomi a gran voce di raccontare le loro storie, quindi sì, è molto probabile che in un futuro non molto lontano succeda :)
Cara Lucia, hai sollevato un dilemma non da poco che, come dice Astasia, meriterebbe un onesto approfondimento. Credo che la domanda sia: si tratta del fatto che entrano in gioco i sentimenti, o più banalmente che l'autore è una donna? ;)

Un abbraccio
Kate

Anonimo ha detto...

Preso!!!! Sto aspettando il week end per iniziarlo, perchè così non mi stacco dal libro fin quando non lo finisco. Con la McGregor è così... leggendo Corinna sono rimasta letteralmente stregata dall'ambientazione e dai personaggi veramente singolari narrati con grande maestria. Io adoro i romanzi d'avventura di Clive Cussler e Wilbur Smith ma in Corinna c'è qualcosa in piu' che lo rende speciale, non vedo l'ora di cominciare la storia di John....
Cry Trilly

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