venerdì 29 giugno 2012

Il ritorno del Giovane Principe

di Faye



«Il ritorno del giovane principe è un libro per tutti e per tutte le età. È una storia semplice e poetica che ho scritto con lo scopo di trasmettere le esperienze e le conoscenze che di cui ho fatto tesoro nella mia vita. Per me la vita è una splendida opportunità di accrescimento spirituale in cui bisogna saper preservare l'innocenza di quando si era bambini e al tempo stesso chiedersi cosa si può fare contro le grandi ingiustizie, la sofferenza, il male nel mondo? Questo piccolo libro, che ho scritto in un periodo buio, cerca di dare delle risposte. L'ho scritto per un ristretto gruppo di amici e di persone a me care, ma in seguito, grazie al loro entusiasmo, ho deciso di offrirlo a un pubblico più ampio. E la pronta risposta dei lettori mi ha confermato nella mia idea che fosse giusto condividere le esperienze che avevo vissuto e gli insegnamenti che ne avevo tratto. Il ritorno del giovane principe ha avuto il potere di trasformare la mia vita in un momento difficile e di traghettarmi verso un futuro più felice e mi auguro che possa allietare chiunque lo legga.»


Alejandro Guillermo Roemmers, autore di Il ritorno del giovane principe, edito da Corbaccio, descrive così il proprio libro, che sta facendo parlare di sé critica e lettori di tutto il mondo.
La curiosità è inevitabile, poiché si tratta di un testo collegato ad un “caso” letterario senza precedenti, Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry (1943),  considerato un capolavoro della narrativa del ventesimo secolo, sicuramente una delle opere più tradotte al mondo (oltre 220 lingue).
Nell’accostarsi alla lettura de Il ritorno del giovane principe è fondamentale tener presente che non si tratta di un sequel, così come ha precisato lo stesso autore nell’intervista rilasciata a “Fahrenheit”, trasmessa da Radio Tre.
Il libro, infatti, è nato da una esperienza personale e Roemmers  lo considera “un completamento spirituale, una sorta di prolungamento del messaggio espresso nel Piccolo principe”.
Adottando dunque il “linguaggio universale” di Saint-Exupéry e facendo indossare al “suo” protagonista i panni del piccolo principe, l’autore argentino ha creato un’opera originale che si propone di affrontare nuovamente i temi più importanti della filosofia  (intesa come amore del sapere) e dei sentimenti.
La trama ripropone, con le dovute variazioni, l’idea di Saint-Exupéry: al posto del deserto del Sahara, c’è una strada che si snoda nella Patagonia, e una varietà di personaggi minori è di spunto a riflessioni profonde, proprio come succedeva con gli abitanti dei minuscoli pianeti visitati dal piccolo principe nel suo viaggio verso la Terra.
Anche qui, la storia si snoda sul dialogo-conoscenza di un uomo e una mente più giovane, con il risultato che il rapporto discente-allievo a volte s’inverte e si capovolge.
Tuttavia, nonostante i protagonisti de Il ritorno del giovane principe siano due, il libro può essere letto anche come il monologo di un’anima che, grazie alla solitudine offerta dal viaggio, si mette a nudo con se stessa, s’interroga, s’inquieta e trova le risposte nella sua profondità.
Sono le risposte che ognuno di noi conosce, le stesse che gli sono state insegnate da bambino e che forse ha dimenticato, quelle che può trovare nella natura, nella fede e nella religione, qualunque essa sia.
Purtroppo, la vita di tutti i giorni, con la sua soffocante routine, molte volte seppellisce i valori, nascondendoli sotto una stratificazione di falsi problemi e ancor più falsi obiettivi.
Il viaggio, metafora di conquista e di crescita, diventa allora occasione per  riflettere sui temi fondamentali della vita; il lettore finirà per identificarsi, con estrema naturalezza, sia con il giovane principe dai capelli d’oro, sia con il maturo conducente. 
Il ritorno del giovane principe è il racconto di un viaggio, anche se non importa da dove si è partiti o dove si arrivi.
Perché, in questo piccolo  “libro di vita”, il viaggio non è solo lo spunto della storia.
Il viaggio è la storia.
E il giovane principe, in fondo, rappresenta la nostra essenza più profonda.
Perché  “tutti nasciamo  principi ma c’è chi dimentica la sua vera natura. Il regno autentico esiste solo dentro di noi”.

 A.G. Roemmers è nato a Buenos Aires e ha compiuto i suoi studi a Madrid. Ha cominciato a scrivere da ragazzo, e ha pubblicato poesie che hanno vinto numerosi premi, fra cui il premio del Pen Club di Spagna e il premio Miguel Hernández. Ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti per meriti culturali dal governo della città di Buenos Aires e dalla Camera dei deputati argentina. Attualmente è vicepresidente della Fondazione argentina per la poesia, Presidente onorario dell'Associazione americana di poesia ed è stato nominato Embajador de las Letras Argentinas dalla Società argentina degli scrittori. Alejandro Roemmers ha saputo coniugare la sua attività di industriale, che lo ha fatto viaggiare in tutto il mondo, con la sua più profonda vocazione per la scrittura, di cui è espressioe Il ritorno del giovane principe, pubblicato in quindici lingue, un romanzo spirituale che affronta tematiche universali e profondamente umane, tese alla riconquista di valori che la nostra epoca ha smarrito.

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...