lunedì 29 ottobre 2012

Mezzanotte è l'ora, di Lisa Marie Rice. La nuova faccia dei cavalieri moderni

di Elnora

L'inquilino al quale la riservata Suzanne Barron ha affittato l'appartamento contiguo al proprio è un uomo estremamente sexy, ma intorno a lui si respira un'aria di pericolo. Ex Navy Seal, conosciuto nell'ambiente della Marina come "Midnight Man" per le sue missioni segrete ad alto rischio, John Huntington possiede un'agenzia di sicurezza e la spregiudicatezza è il suo pane. Fra loro la passione esplode travolgente già a poche ore dal primo incontro. La carica sensuale di quest'uomo è talmente potente e soverchiante da spingere Suzanne a tenerlo a distanza, salvo poi rivolgersi a lui quando scopre di essere in serio pericolo. Perché John è l'unico che può proteggerla. Ma chi la proteggerà da lui?

Spesso si parla di copertine di Linus, di brodi caldi per l’anima e di cioccolate calde per cuori infranti.Io sono convinta che un libro possa essere tutto questo e anche molto di più. Se poi si ha la fortuna di trovare un'autrice che con le sue storie non ti delude mai, magari anche grazie a quella ripetitività di schemi narrativi che infonde una certa sicurezza, allora il gioco è fatto.
Di Lisa Marie Rice ho letto tutto il leggibile in lingua originale, tranne forse la lista della sua spesa, e comunque nutro tanta  ammirazione per questa donna che sono certa sarebbe in grado di infondere pathos anche ad un kilo di pane.
Ho conosciuto questa autice proprio grazie a questa serie, che ho letto come da mia abitudine al contrario. Sono arrivata quindi a John e Suzanne consapevole di quello che mi attendeva: una storia densa di erotismo, con un protagonista maschile che incarna ai miei occhi il moderno cavaliere pronto a salvare la damigella in pericolo. Trovo nelle storie della Rice  un inaspettato mix di lucidità narrativa, spessore psicologico e abilità descrittiva. Lisa mescola tutto sapientemente e ne vengono fuori contesti che  noi donne, costrette a seppellire la nostra femminilità in nome di un’emancipazione che ci ha regalato forse solo illusioni, potremmo quasi trovare confortanti fra le pagine di un libro. Forse è vero che non esistono in circolazione uomini come John, che se ricevono una telefonata da una donna in piena notte sicuramente non pensano che si sia dimenticata di bloccare la tastiera, ma rispondono in assetto da guardia del corpo. Perché gli uomini della Rice proteggono le loro donne, se ne prendono cura e ci sono sempre. La loro compagna viene prima, il resto del mondo può aspettare, senza smancerie ma con una virilità dirompente.
I romanzi della Rice  a mio avviso evocano la riappropriazione di ruoli atavici nei quali la donna si riprende la propria femminilità e l’uomo le cammina al fianco, per sostenerla e salvaguardarla, ma sopratutto per amarla. John non fa sconti alla passione; la sua donna è in pericolo e non ci sono compromessi, se la prende e se la porta via, dove nessuno la troverà mai. Trasuda possessività e sesso e livelli quasi primordiali e se qualcuno infatti  forse può trovarlo un po' cavernicolo, ritengo vada considerato che John risponde a leggi quasi  ancestrali. Suzanne è sua, per lei ha combattuto e ucciso. E dopo che un uomo uccide per la sua donna, non è rimasto più nulla da dimostrare, perchè la morte è un legame indissolubile.
Lisa ha scritto una storia che è il mio pass per la fuga dalla quotidianeità, per crogiolarmi con la fantasia nelle premure e nelle attenzioni di John, per rivivere in un contesto moderno una fiaba millenaria ed immortale: un uomo che difende la sua donna dai draghi del ventunesimo secolo.

8 commenti:

Pinkafé ha detto...

Grazie, Elnora per la bella recensione e lo spunto interessantissimo di discussione che offre.
Quali e quanti sono i bisogni, a volte contraddittori, di noi donne? Quanto è importante il fattore sicurezza, in amore? Quanto è conflittuale il desiderio d'indipendenza e quello invece di essere protette?
Faye

Marty ha detto...

Che recensione magnifica!
Trovo che Elnora abbia colto ed espresso perfettamente la vera essenza dei romanzi della Rice.
Questo romanzo è piaciuto anche a me... però... però.. posso permettermi un "però"? Ho letto recentemente anche un altro romanzo della Rice ("Amanti pericolosi"), e se è vero che ogni narratore ha i suoi schemi ricorrenti (anzi sarebbe argomento ideale per un altro articolo) le similitudini tra i due romanzi mi sono davvero balzate agli occhi: lei padrona di casa e lui affittuario, la casa come eden di bellezza e armonia, la descrizione del Natale. Comunque bisogna riconoscere che se pure la musica è sempre la stessa, la Rice sa suonarla con una raffinata e disinvolta maestria. Piace molto anche a me il suo archetipo di "principe azzurro col mitra" e il background psicologico è così curato da rendere assolutamente coerenti i comportamenti dei suoi personaggi.
Ancora complimenti, Elnora!

Marty

Anonimo ha detto...

@Faye

Personalmente storie come quella della Rice mi portano proprio ai quesiti che tu hai indicato. Ci piace tanto l'autonomia e il riuscire da sole, ma fino a che punto? Quando leggo di un personaggio come John butterei tutto all'aria per rifugiarmi da lui. Mi piace molto essere protetta e condotta, però mi piace anche condurre e fare le mie scelte. Alla fine forse la risposta è nella natura delle donne, contradditorie e piene di sfumature. E l'uomo? deve essere lì pronto a sorreggerci se cadiamo e noon semplicemente stare a guardare e dire: te l'avevo detto ;-)
Ciao,
Elnora

Anonimo ha detto...

@marty

Concordo al 100% con la tua osservazione. Trovo però che la Rice si muova davvero bene in questi schemi, sopratutto quando regala spessore psicologico ai suoi personaggi- sopratutto maschili. Adesso è uscita oltreoceano con una nuova serie Sci_Fi, e sono curiosa di vedere come aggiusta gli schemi in un contesto così diverso.
Ciao,
Elnora

samanthalarossa ha detto...

Bellissima recensione condivido in pieno anche a me la serie è piaciuta molto anche se i miei preferiti sono Douglas e allegra
laura

Poppy77 ha detto...

Elnora con questa deliziosa recensione mi trova perfettamente d'accordo!!!Adoro la Rice perchè i suoi uomini fanno gli "uomini" e le sue donne fanno le "donne"!!!Sarò della vecchia scuola ma non sopporto le eroine testosteroniche alla Anita Blake. La Rice riesce a fare in modo che tutti i protagonisti abbiano il loro ruolo ben definito senza sminuirne lo spessore psicologico...delle deliziose favole moderne dove il principe azzurro è sicuramente pieno di doti!!!

Grazie Ele per avermi fatto scoprire questa autrice ;-)

Poppy77

Pinkafé ha detto...

Condivido in pieno cara Ele!
Mi piace molto la Rice, questo libro è nelle mie prossime letture, e vista la tua recensione positiva è praticamente il prossimo che leggerò!
Andreina

Anonimo ha detto...

@ Laura

la storia di Douglas e Allegra è statoil primo libro che mi ha fatto conoscere questa autrice, ed è a mio avviso una storia molto emozionante. Concordo con te.

@Poppy77
ciao!!!! sono contentissima che la Rice ti sia piaciuta ;-)e mi trovo d'accordissimo con te.
ehmmm però anche Anita rimane sempre nel mio cuore anche se per motivi molto diversi. Un abbraccio!

@Andreina
Spero che anche tu troverai emozionante la Rice, facci sapere cosa ne pensi. Un abbraccio

Elnora

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